jeudi 16 août 2012

Le isole

Liberty Island
Lady Liberty in tutto il suo splendore
Questa mattina, la nostra prima tappa è stata la Statue of Liberty. Fu ideata da Edouard René de Laboulaye, progettata da Frédéric Auguste Bartholdi e realizzata ingegnosamente da Gustave Eiffel, che solo un'anno dopo realizzo' l'omonima torre.
Vuole rappresentare la Libertà, l'Indipendenza, la Libertà di Espressione, la Forza, la Determinazione e, anche se nei valori ufficiali non viene citata, l'Immigrazione.
Infatti, gli immigranti, arrivando a NY, hanno visto prima di ogni altra cosa questa imponente statua.
E' composta da innumerevoli lastre di rame, provate a immaginarla tutta marrone... ora è turchese a causa dell'ossidazione, ma per me è ancor più bella.
Purtroppo non si puo' più entrarci dentro, ma solo ammirarla da fuori. L'audio guida è molto ben fatta, c'è anche un tour riservato ai bambini molto simpatico. Ho sentito dire che la statua è chiusa al pubblico solo per la costruzione di ascensori e scale conformi agli standard, quelle originali sono troppo vecchie... quindi presto si potrà tornare a visitare l'interno!
Le sue misure sono impressionanti: pensate che una delle unghie è lunga quanto l'avambraccio di un uomo, mentre le torcia è circa 5 m. Credo che la statua compreso il piedistallo misurino 93 m... incredibile! Curiosità: una delle tante ipotesi è che la statua si sia ispirata al Sancarlone di Arona, chissà... altri affermano che assomiglia molto al Colosso di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo. Oppure a una realizzazione marmorea di Camillo Pancetti, collocata a sinistra sulla balconata sovrastante il portale del Duomo di Milano. Quale sarà quella vera? Rispondete pure nei commenti...
Lo shop è molto ben fornito di gadget divertenti e ricordi significativi. Vi consiglio di darvi un'occhiata... Inoltre, come già sapete, non potete passare per la Grande Mela senza fare visità a Lady Liberty che vi aspetta con ansia!

Ellis Island
Per arrivare sulle isole bisogna prendere il ferry, che puo' anche portarti da un'isola all'altra, cosi' noi abbiamo fatto per raggiungere Ellis Island da Liberty Island.
Ellis Island ospita il useo dell'immigrazione, che ho visitato. Il percorso è pensato molto bene: fa attraversare le varie sale (fuori contesto, adesso in TV c'è una grandiosa Judie Collins che canta una country song...) come se fossi un'immigrato. I controlli sono sempre stati rigorosi, ci sono quelli medici, quelli legali... se sei affetto una malattia, come il trachoma che è stato molto diffuso in quegli anni, oppure se hai commesso un'atto criminale rischi di non essere ammesso nel paese, mentre se il tuo eventuale problema non è considerato gravissimo, vengono fatti ulteriori test su di te oppure viene aperta un'udienza.
E' vero, ci sono molti controlli, ma per fortuna 49 passeggeri su 50 riuscivano a essere ammessi negli USA... anche se questo numero è diverso da quello che vi siete immaginati, pensate se la persona non ammessa fosse vostra madre o vostro fratello... come vi sentireste?
In ogni caso, erano molto democratici. C'era un video in cui ti facevano vedere una donna che si è travestita da uomo per fare lo stampatore in modo da guadagnarsi da vivere,la hanno ammessa perché per gli Americani non é importante se, per esempio, una donna si traveste da uomo, ma se puo' mantenersi da sola e non essere una spesa pubblica... in Europa ci sarebbe stato uno scandalo.
C'è anche un posto dove se inserisci il tuo cognome, trovano tutto gli immigrati con quel cognome, ci puo' essere la tua famiglia. Noi abbiamo trovato soltanto dei Levy che assomigliavano molto a dei miei parenti...
Anche qui c'è un audio giuda ben fatta con il tour per bambini carinissimo! Visitate il museo senza nessuna esitazione!

Il ritorno
Per tornare abbiamo preso il ferry, la metropolitana ed eccoci a casa!

Ciao, un abbraccio,

Chiara


2 commentaires:

  1. Carissima Chiara, grazie per questi nuovi capitoli del tuo diario di viaggio, davvero utili e pieni di notizie curiose. Mi piacerebbe sapere come si chiamava Liberty Island prima della costruzione della statua. Ma forse chiedo troppo.
    Ho anche visto che sul sito del Corriere invitano a inviare i racconti dei propri viaggi e delle vacanze. Forse potresti farlo anche tu.
    E la caviglia della mamma, come va? Cosa si è fatta?
    Noi qui al solito. Ho postato sul blog una pagina scritta dal nonno, che però sostiene che dal suo computer non riesce a veder nessun blog.
    Secondo me, in realtà, non si sforza di farlo, "fissato" com'è solo sui blog di montagna e simili.
    La nonna Micia sembra stia benino, e per ora non sono tornata a Loveno, perché Olive è in vacanza e il nonno Giorgio desidera che io stia qui.
    Del resto c'è un bel silenzio, che concilia il lavoro e il riposo insieme ai ron ron di Topo.
    Tanti baci e coccole dalla tua nonna e un abbraccio al papà e alla mamma.

    Marta

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    1. Ciao!

      Mah, non so come si chiamasse... Topo fa tanti ron ron? Pensa che qui di gatti non ce n'è neanche uno! Intendo per strada. in ogni caso, un gatto a NY non si troverebbe molto bene... le case non hanno giardini come da noi!
      Scrivi tanto sul blog? Io non ho molto tempo per guardarlo, ma ogni tanto mi capita... ti scrivono dei commenti?
      Dillo al nonno bisnonno! (Che si potrebbe abbreviare nb, scambiandolo pero' con nota bene..)

      Ciao, un bacio a te, al nonno e al peloso ron ronnatore,

      Chiara

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